Una nuova ondata di truffe telefoniche sta allarmando centinaia di ferraresi. Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso, che sfrutta l’intelligenza artificiale per clonare le voci e mettere a rischio la sicurezza personale e finanziaria dei cittadini. Tutto parte da una semplice telefonata muta: il telefono squilla, si risponde, dall’altra parte nessuno parla. Bastano pochi secondi e un “pronto?” per fornire ai truffatori tutto il necessario per ricreare digitalmente la voce di chi ha risposto.
Secondo Enrico Scarazzati, Vice Presidente nazionale della Lega Consumatori e Presidente Rovigo e Ferrara, “queste chiamate possono essere il primo passo di una rete criminale ben organizzata, capace di trasformare un gesto quotidiano in una trappola tecnologica. Un consiglio? Evitare di rispondere con un ‘sì’ o con frasi che confermino la propria identità: potrebbero essere registrate e riutilizzate”.
Il meccanismo è semplice ma insidioso: software automatici compongono migliaia di numeri casuali ogni giorno. Le voci raccolte vengono analizzate e replicate con strumenti di intelligenza artificiale economici e facilmente accessibili online. In pochi minuti, la voce clonata può essere impiegata per realizzare frodi credibili: un falso familiare che chiede aiuto, un presunto operatore bancario, o una richiesta urgente di denaro.
“La truffa vocale è una delle nuove frontiere del cybercrimine”, spiega Scarazzati. “Il rischio è doppio: da un lato rubano la voce, dall’altro la usano per manipolare affetti e fiducia.”
I dati della Polizia Postale mostrano un aumento del 32% rispetto al 2024, dei casi di
truffe telefoniche in cui la vittima viene contattata per telefono spacciandosi per una figura autorevole (come un operatore bancario) al fine di farsi rivelare dati sensibili e personali.
Nonostante i recenti interventi di AGCOM, come il blocco automatico dei numeri falsificati, il fenomeno resta in crescita.
Per difendersi, conclude Scarazzati, “ecco alcune semplici regole: non pronunciare “sì” o “sono io” durante telefonate da numeri sconosciuti, non condividere audio personali online e concordare in famiglia una parola d’ordine per riconoscere vere situazioni di emergenza. Serve consapevolezza. Oggi può bastare un semplice 'sì, pronto?’ per entrare nel mirino di chi usa la tecnologia per ingannarci. La difesa più efficace è la prudenza”.
Una semplice telefonata “muta” può bastare per far finire la propria voce nelle mani dei truffatori. La Lega Consumatori avverte: “Non dite ‘sì’ o ‘sono io’ ai numeri sconosciuti”.
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