Le clausole iCloud sono vessatorie
Anche i giganti del tech devono rispettare le regole. È questo il messaggio forte e chiaro di Enrico Scarazzati, Vice Presidente nazionale della Lega Consumatori e Presidente delle sedi di Rovigo e Ferrara , in seguito ad una recente sentenza delConsiglio di Stato, che ha definitivamente respinto il ricorso presentato da Apple Distribution International Limited contro il provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
Nel mirino, alcune clausole contenute nelle condizioni d’uso del servizio iCloud, sia nella versione gratuita che in quella a pagamento, ritenute vessatorie nei confronti dei consumatori. A dare rilievo alla decisione è Enrico Scarazzati, : “Questa è una vittoria che riguarda tutti: è il riconoscimento che anche nel mondo digitale valgono i diritti dei cittadini. Le aziende non possono modificare unilateralmente i contratti o limitare i diritti degli utenti senza motivo. Nemmeno Apple.”
Secondo i giudici amministrativi, Apple non ha saputo dimostrare che le clausole contestate non fossero squilibrate. Particolarmente significativa è l’affermazione secondo cui anche i servizi digitali gratuiti devono rispettare le tutele del Codice del Consumo: l’assenza di un prezzo monetario non giustifica uno squilibrio contrattuale, poiché l’impresa trae comunque un vantaggio economico (come la fidelizzazione dell’utente o la raccolta di dati).
Il Consiglio di Stato ha inoltre confermato la solidità dell’analisi dell’AGCM, ricordando che non è necessaria una replica punto per punto alle obiezioni dell’azienda, ma è sufficiente un percorso argomentativo chiaro e coerente.
“È un precedente fondamentale – conclude Scarazzati– che dimostra come i diritti dei consumatori debbano essere rispettati anche nel digitale. Continueremo a vigilare, perché l’equità nei contratti deve valere sempre: online come offline, gratuiti o a pagamento.”

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