Secondo quanto riportato nella Relazione annuale 2024 dell’ARERA, il prezzo medio del gas naturale per i consumatori domestici in Italia, comprensivo di imposte e oneri, è aumentato del 15,1% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 13,1 centesimi di euro al kWh. Un livello superiore del 5,3% rispetto alla media dell’area euro.
«Questo significa che i consumatori italiani hanno pagato il gas più caro rispetto agli altri Paesi europei, a differenza di quanto avvenuto nel 2023, quando le tariffe italiane risultavano inferiori dell’8,3% rispetto alla media europea», osserva Enrico Scarazzati, vicepresidente nazionale della Lega Consumatori. «I prezzi più elevati si sono registrati nei Paesi Bassi e in Portogallo, mentre le tariffe più contenute sono state rilevate in Ungheria e Croazia».
Secondo Scarazzati, la crescita dei prezzi in Italia è riconducibile in gran parte all’aumento dei costi di approvvigionamento e distribuzione. «Di fatto, i consumatori italiani sono stati penalizzati da questo rincaro generalizzato, trovandosi a sostenere spese più alte rispetto ai cittadini di altri Paesi europei», spiega. «Riteniamo fondamentale monitorare costantemente l’andamento delle tariffe e analizzare le cause che hanno determinato questi incrementi, al fine di individuare misure efficaci per ridurre i costi energetici».
Alla luce di questa situazione, la Lega Consumatori annuncia l’intenzione di chiedere formalmente l’apertura di un’istruttoria per accertare la correttezza dell’operato delle società e compagnie attive nella fornitura del gas.