Cresce la distanza tra percezione e realtà, i consumatori tagliano i consumi
I rincari maggiormente avvertiti riguardano le spese per casa, energia e alimentari: ad esempio, il costo percepito per energia e combustibili tocca il 16,4%, contro un valore reale del 5%. Anche nel settore alimentare il divario è ampio (13,1% percepito contro 3,2% reale).
Il potere d’acquisto resta sotto pressione: le retribuzioni reali sono ancora inferiori di circa l’8% rispetto ai livelli del 2021. Inoltre, il 70% dei cittadini non ha fiducia nelle misure del Governo contro l’aumento dei prezzi. A pesare sulla percezione contribuisce un clima generale di incertezza, con timori per nuovi aumenti legati alla situazione geopolitica e commerciale globale.
“I dati emersi dal sondaggio – afferma Enrico Scarazzati, Vice Presidente Nazionale della Lega Consumatori - confermano ciò che da tempo denunciamo: l'inflazione reale non racconta tutta la verità. È quella percepita dai cittadini, quella che svuota i carrelli della spesa e costringe a rinunce quotidiane, a descrivere davvero la fatica delle famiglie italiane. La distanza tra stipendi e costo della vita si allarga, mentre la fiducia nelle risposte istituzionali si assottiglia. Chiediamo con forza misure strutturali a sostegno del potere d'acquisto e un monitoraggio costante dei prezzi nei settori più critici, a partire da energia e alimentari. I consumatori non possono più essere lasciati soli."

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